Un serissimo supereroe |
Negli ultimi mesi si è parlato tantissimo di Deadpool: un
personaggio nato per essere un cattivo che, nel giro di venti anni, è finito a
fare l’idolo dei nerd.
Personalmente l’ho scoperto seguendo la saga Marvel Zombie, a un certo punto della
quale è spuntato anche lui, il mercenario chiacchierone, sotto forma di una
testa zombie che – appunto – non la smetteva mai di blaterare.
Inutile dirvi quanto mi sia piaciuto il suo umorismo, le
vocine nel cervello sotto forma di balloon di colore e forma diversi, il suo bucare la quarta parete, la saga Deadpool uccide… vabbè, avete capito.
Aggiungo pure che, esattamente com’è stato per Il signore
degli anelli, Le cronache del ghiaccio e del fuoco, la barba incolta ecc. sono
stato spiazzato dall’essere circondato, di punto in bianco, da espertoni in
materia, avidi collezionisti di cimeli e preparatissimi fan.
Questo ha provocato in me due reazioni: fastidio per il
tran-tran collettivo e isterico (in questi casi vorrei girare con un cartello che reciti “Io lo sapevo da prima”) ed esaltazione per tutto l’ambaradan che
viene prodotto in queste occasioni (film? Sììììì! Ancora più fumetti? Sììììì!
Gadget della minchia? Sììììì!)
Tornando seri, ieri sera sono stato finalmente al cinema a
vedere Deadpool.
Mi è piaciuto? Sììììì!
Ecco i miei perché sì e perché no.
Sì:
I titoli di testa che prendono in giro tutta la macchina
cinematografica di Hollywood e quelli di coda, esilaranti.
La scena della manina.
Le prese per il culo a ogni film della Marvel uscito finora.
La scena d’apertura, che in 30 secondi ti ha già fatto
capire il tono del film.
Tutte le citazioni più o meno nascoste e in particolare
quella di Ferris Bueller (di cui abbiamo già parlato qua).
Colosso il buonista.
Deadpool che prova a mazzolare Colosso, facendo la fine del
T-rex.
Morena Baccarin.
No:
Se proprio vogliamo trovare un difetto al film, se proprio
vogliamo fare gli schizzinosi… in effetti racconta una storia sempliciotta: la
nascita di un supereroe a causa di un cattivo – piuttosto piatto – e la relativa
vendetta.
Ma, ehi, non sono proprio le storie semplici quelle più efficaci?
Voto: dovrei dargli appena un 7 ma il fan che è in me preme
per un 8 e l’ardente speranza di un sequel.
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